mercoledì 26 marzo 2014

Equa remunerazione del capitale e sostenibilità: la strategia di Pietro Colucci e Kinexia

E’ recente la notizia del conseguimento della certificazione SR10 per la responsabilità sociale e territoriale da parte di Kinexia SpA, società del Gruppo Sostenya attiva nei settori della produzione di energia da fonti rinnovabili e dell’ambiente. Kinexia SpA è la prima società quotata in Italia ad avere ottenuto questa autorevole certificazione, che attesta l’integrazione della responsabilità sociale nel sistema di gestione. Le imprese che hanno la certificazione SR10 sono riuscite a fare diventare la Corporate Social Responsibility parte integrante della strategia aziendale. Cosa questo significhi nella pratica lo ha spiegato bene Pietro Colucci, Presidente e AD di Kinexia SpA, in un’ intervista al quotidiano Avvenire di qualche giorno fa.

Sulle pagine del quotidiano Pietro Colucci, ha sottolineanto che “è una responsabilità davvero enorme che si concretizza non soltanto nei processi di certificazione, ma nella scelta stessa del nostro modo di fare impresa. La responsabilità è verso i nostri azionisti ed investitori, a cui diciamo che lo scopo del nostro progetto di impresa non è la spasmodica ricerca del profitto fine a se stesso, ma quello di una equa remunerazione del capitale investito che non sia mai in conflitto con la sostenibilità ambientale e sociale delle nostre scelte”. Un nuovo modo di fare impresa, dunque, che tiene conto soprattutto della sostenibilità ambientale, è alla base delle strategie di Pietro Colucci e del Gruppo Sostenya.
L’intervista ad Avvenire è anche l’occasione per parlare del settore e delle sue enorme potenizalità, anche in termini occupazionali. Pietro Colucci infatti parla di rinnovabili come di “un pezzo di futuro, nonostante le forti resistenze e difficoltà a cambiare un sistema industriale obsoleto”, con straordinarie possibilità per i giovani che vogliano lavorare nel settore. “Già oggi sono circa 3 milioni gli addetti, ma ce ne sono altrettanti, sia già impiegati che in cerca di occupazione, che possono essere attratti in questa spirale virtuosa” ha dichiarato Pietro Colucci ad Avvenire. Essi sono, in buona parte, “tecnici per la produzione di energia da fonti rinnovabili, informatici per la digitalizzazione delle città con le Smart City, esperti di logistica per mobilità sostenibile, agronomi e periti per la valorizzazione dei prodotti biologici, chimici per la cosiddetta ‘chimica verde’ che lavori per sostituire con le bioplastiche le plastiche di derivazione petrolifera”. Si tratterebbe, secondo Pietro Colucci, di una “straordinaria energia per creare ed impiegare occupazione sana, motivata e stabile, perché rivolta al futuro”.

Non a caso, i progetti di Kinexia sono numerosi, dall’autoproduzione ed autoconsumo di energie rinnovabili all’efficienza energetica, passando per la possibilità di ridurre i consumi per le piccole e medie imprese. Per i prossimi cinque anni, Pietro Colucci e Kinexia puntano inoltre all’internazionalizzazione del proprio modello d’impresa, con l’obiettivo di arrivare ad un bilanciamento tra fatturato estero e domestico.

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