lunedì 28 aprile 2014

Kinexia e Sostenya presentano il Piano industriale congiunto 2014-2018

Il 17 aprile 2014, Kinexia SpA - società quotata al MTA di Borsa Italiana attiva nel settore delle energie rinnovabili e dell’ambiente - e Sostenya SpA - holding di Partecipazione che controlla Kinexia e Waste Italia – hanno presentato alla comunità finanziaria e ai media il progetto di fusione inversa di Sostenya in Kinexia e il Piano industriale congiunto per il periodo 2014-2018.

Come già annunciato dal Gruppo guidato da Pietro Colucci, il Piano, approvato lo scorso 3 aprile, consoliderà l’integrazione tra Kinexia e Waste Italia, per dare vita, con l’approvazione del progetto di fusione da parte delle Assemblee straordinarie di Sostenya e Kinexia di fine maggio, ad uno dei principali player quotati del nostro Paese nel settore integrato della produzione di energie rinnovabili, dell’efficienza energetica, del teleriscaldamento e della valorizzazione dei rifiuti.

Dopo l’incorporazione della casa madre Kinexia diventerà una mid cap da oltre 100 milioni di capitalizzazione. La crescita dimensionale punta a favorire l’accesso al mercato dei capitali, soprattutto all’estero. Ed è proprio agli investitori istituzionali che guarda Kinexia, che ha appena aperto una sede a Londra.

Da un punto di vista più strettamente industriale, il Piano punta a un forte sviluppo dei business legati all’efficienza e al risparmio energetico, che dovrebbero arrivare a generare quasi un quarto del fatturato e dei margini nel 2018. Il settore ambiente (gestione e valorizzazione dei rifiuti) continuerà a generare più della metà del fatturato (e dei margini) del Gruppo Kinexia, con un deciso spostamento del focus dallo smaltimento dei rifiuti al recupero e alla valorizzazione. 

A seguito della fusione sono previsti, per il 2018, ricavi pari a 264 milioni di euro (+60%), EBITDA pari a 79 milioni (30% sul fatturato) ed EBIT pari a 43 milioni di euro (16% sul fatturato).  Il Piano prevede inoltre investimenti per 138 milioni di euro, per sostenere la crescita organica e anche per realizzare acquisizioni all’estero, con una riduzione dell’indebitamento dai 178 milioni del 2013 ai 38 milioni stimati nel 2018.

Le leve di crescita sono la solidità finanziaria, la diversificazione di mercato e le sinergie tra settori di business strettamente collegati tra loro come quello delle energie rinnovabili e del settore dell’ambiente e punta su eccellenza operativa, economie di scala e cross selling tra i due business.

La realizzazione di proposte impiantistiche integrate nel campo ambientale ed energetico consentirà inoltre maggiore competitività ed appeal anche ai fini dello sviluppo delle attività sui mercati internazionali, dove esse risultano particolarmente apprezzate.

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