martedì 7 ottobre 2014

L’energia pulita nel contesto europeo

È stato stimato che nel periodo compreso tra 2014 e 2030 l’Europa non assisterà a un grande aumento per quanto riguarda le richieste di energia (con una crescita stimata pari a solo il 9%) ma secondo gli studiosi di “Bloomberg New Energy Finance” crescerà notevolmente la richiesta di energia di fonti rinnovabili grazie al cosiddetto effetto sostituzione. La generazione di energia derivata da fonti fossili, come ad esempio carbone e gas, passerà dall’attuale 48% al 27%, per cedere il campo alle fonti rinnovabili che dovrebbero crescere di circa il 20%, passando dal 40% attuale al 60%. Se i risultati attesi dovessero verificarsi sarebbero necessari ingenti investimenti per ampliare e migliorare gli impianti di energia verde presenti, investimenti quantificati in circa 1 trilione di Dollari (che corrispondono a circa 780 Miliardi di Euro). È anche previsto che gli incentivi destinati a questo tipo di operazioni si esauriranno all’incirca nel 2020, sia per quanto riguarda il settore del fotovoltaico sia per il settore eolico: viene previsto che per il settore fotovoltaico verranno spesi circa 264 Miliardi di Euro, mentre per l’eolico (sia inshore che offshore) saranno destinati 400 Miliardi di Euro; i sussidi rimanenti verranno invece ridistribuiti a copertura degli altri diversi tipi di fonti rinnovabili. Entro il 2030 la produzione di energia elettrica da fonti fossili dovrebbe diminuire dal 64% al 44%, per le fonti energetiche verdi verranno spesi oltre 5,1 Trilioni di Dollari (equivalenti a 4mila Miliardi di Euro. Il territorio asiatico svolgerà un ruolo da assoluto protagonista, investendo all’incirca una cifra pari a 2mila Miliardi di Euro, la metà della spesa prevista in tutto il mondo. 

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