martedì 24 maggio 2016

Tecn’è: Pietro Colucci e il Progetto Smart di Innovatec

Il Presidente di Innovatec interviene in merito a temi di sostenibilità, promuovendo tecnologie innovative per lo scambio di energia pulita.

Innovatec, società guidata da Pietro Colucci, è la principale azienda italiana nel settore dell’efficienza energetica. Il Progetto Smart, lanciato nel 2013, prevede la realizzazione di un’architettura complessa, software e hardware, in grado di interconnettere via web centinaia di produttori-consumatori di energia rinnovabile. Il sistema consente agli utenti di tenere sotto controllo il consumo di energia e accumularla, per poi rivenderla nel momento più adatto. Oggi, in Italia, lo scambio di energia elettrica via web senza passare dalla rete non è consentito a causa delle limitazioni amministrative. Il Progetto Smart rappresenta il passo successivo che Innovatec sta compiendo nell’intento di estendere alla comunità i vantaggi che oggi sono usufruibili soltanto dai singoli. Attraverso internet i dispositivi collegati al sistema (Smart Grid) si autogestiscono in base ai principi di efficienza. Grazie alle potenzialità del web vengono a cadere tutte quelle barriere tecnologiche che ostacolavano la diffusione di tali modelli. Pietro Colucci, nell’intervista rilasciata a Tecn’è, afferma come non sia più necessaria la prossimità territoriale fra i componenti della community che vogliono partecipare a questa “democratizzazione energetica”. La struttura si rende adatta alla partecipazione delle aziende e delle abitazioni e proprio da questo connubio nasce parte del principio di efficienza che sta alla base del sistema: durante le ore diurne dei giorni feriali le industrie utilizzano più energia, proprio quando le abitazioni civili ne usano meno e possono quindi cederla. Nelle ore serali e durante il fine settimana sono invece le industrie a poter rifornire le case, avendo un bisogno ridotto. Il Progetto Smart ideato da Innovatec consente l’autonomia energetica basata sull’autoproduzione derivata da fonti rinnovabili. In Italia però è permessa solo l’autoproduzione di energia, non si può venderla o “fare rete”. Se tutti gli utenti si staccassero dalla rete, autoproducendo energia, nessuno pagherebbe più gli oneri di sistema della rete elettrica nazionale. Il Governo, per ora, non incentiva quindi l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, andando in direzione opposta rispetto all’attuale normativa comunitaria. Tali scelte non fanno altro che avvantaggiare l’utilizzo delle tradizionali fonti fossili.