Entro due anni i rifiuti prodotti dalla comunità garantiranno il biodiesel necessario per gli autobus delle linee urbane ed extraurbane.
Un esperimento
interessante quello prospettato, sia perché permette un risparmio non
indifferente sul lungo periodo, sia perché influisce positivamente sulla
qualità atmosferica e sulla vita della popolazione.
Ogni anno vengono
infatti prodotte 12 tonnellate di umido che, fino a oggi, venivano destinate
alle discariche e agli inceneritori.Con la realizzazione in loco di una raffineria che trasforma in bio-olio e, successivamente, in biodiesel i rifiuti, si potrebbe coprire il 100% del fabbisogno giornaliero.
Il tutto a fronte di un investimento di circa 4 milioni di euro che verrebbe ammortizzato nel giro di tre anni.
La sperimentazione è già partita: chissà che lo stesso progetto non venga esportato anche in altre città italiane…
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