Tra queste ruote ce n’era anche una in legno di castagno,
che è diventato simbolo dell’innovazione intelligente. E’ una ruota «per di
fianco», che da decenni ha smesso di far girare le pietre della macina per la
farina.
Oggi, oltre ad impreziosire il Museo del Ferro, è tornata a
produrre 24 ore su 24: non più farina bensì energia; con i suoi soli tre metri
di diametro e una potenza di 600 watt produce quanto un impianto fotovoltaico
da 3.600 watt di potenza, grazie al funzionamento costante.
La produzione annua si attesta intorno ai 4,5 mila kilowattora,
quindi circa 6/7 volte di più di un impianto fotovoltaico della stessa taglia.
Si tratta di un impianto prototipo, varato da Solarenet,
azienda bresciana specializzata nel settore delle energie rinnovabili;
iniziativa che ha suscitato un grandissimo interesse e che ha reso «proattiva»
e modernamente ecosostenibile, questa area museale.
Il ricavato della vendita dell’energia al gestore della rete,
previsto intorno ai 1000 euro annui, costituisce inoltre una possibilità di
respiro in momenti di ristrettezze economiche.
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