È stato stimato che nel periodo
compreso tra 2014 e 2030 l’Europa non assisterà a un grande aumento per quanto
riguarda le richieste di energia (con una crescita stimata pari a solo il 9%)
ma secondo gli studiosi di “Bloomberg New Energy Finance” crescerà notevolmente
la richiesta di energia di fonti rinnovabili grazie al cosiddetto effetto
sostituzione. La generazione di energia derivata da fonti fossili, come ad
esempio carbone e gas, passerà dall’attuale 48% al 27%, per cedere il campo
alle fonti rinnovabili che dovrebbero crescere di circa il 20%, passando dal
40% attuale al 60%. Se i risultati attesi dovessero verificarsi sarebbero
necessari ingenti investimenti per ampliare e migliorare gli impianti di
energia verde presenti, investimenti quantificati in circa 1 trilione di
Dollari (che corrispondono a circa 780 Miliardi di Euro). È anche previsto che
gli incentivi destinati a questo tipo di operazioni si esauriranno all’incirca
nel 2020, sia per quanto riguarda il settore del fotovoltaico sia per il
settore eolico: viene previsto che per il settore fotovoltaico verranno spesi
circa 264 Miliardi di Euro, mentre per l’eolico (sia inshore che offshore)
saranno destinati 400 Miliardi di Euro; i sussidi rimanenti verranno invece
ridistribuiti a copertura degli altri diversi tipi di fonti rinnovabili. Entro
il 2030 la produzione di energia elettrica da fonti fossili dovrebbe diminuire
dal 64% al 44%, per le fonti energetiche verdi verranno spesi oltre 5,1
Trilioni di Dollari (equivalenti a 4mila Miliardi di Euro. Il territorio
asiatico svolgerà un ruolo da assoluto protagonista, investendo all’incirca una
cifra pari a 2mila Miliardi di Euro, la metà della spesa prevista in tutto il
mondo.
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