L’amministratore delegato di Kinexia spiega che il problema maggiore in Italia è rappresentato dalle tariffe troppo alte. Si tratta comunque di un problema che persiste da circa 20 anni, da ancora prima che esistessero le energie rinnovabili.
L’obiettivo primario è quindi l'alleggerimento dei costi non solo per le famiglie ma anche per le piccole e medie imprese.
Pietro Colucci constata però come le ipotesi al vaglio non vadano in questa direzione. A causa dell’impossibilità di modificare retroattivamente i contratti attualmente in vigore, i quali determinano gli incentivi alle rinnovabili, le ipotesi vagliabili sono due:
- Da un lato una tassa sul fotovoltaico, una Solar tax.Questa soluzione però porterebbe benefici allo Stato e non alle famiglie.
- Dall’altro lato l'authority ha proposto la creazione di un meccanismo di capacity payment che permetterebbe di tagliare le tariffe ai produttori di energia rinnovabile e attribuirebbe così vantaggi ai produttori tradizionali. Anche in questo caso però il beneficio per le famiglie sarebbe nullo.
Pietro Colucci conclude l’intervista ricordando come i danni di un taglio retroattivo degli incentivi potrebbero rivelarsi incommensurabilmente maggiori rispetto al vantaggio stimato di circa 500 milioni di euro.